Un lavoro di Jacob Balzani Lööv

La prima cosa che direbbe un usticese riguardo all’incidente aereo è che l’isola di Ustica non c’entra nulla”. 

Quarant’anni fa, durante un tramonto di fine giugno del 1980, la Storia è arrivata a Ustica. A 115 km da questa piccola emersione del mar Tirreno, un aereo di linea precipitò in mare senza lasciare superstiti. Da quel giorno Ustica cessò di essere isola e divenne strage.

Con queste parole il fotografo Jacob Balzani Lööv ci introduce al suo progetto  /ustica/ isola, strage. “L’isola è stata da subito associata all’incidente perché era il luogo abitato più vicino al punto in cui è affondato l’aereo. Ancora oggi, dopo numerosi processi, spesso la prima immagine che viene in mente pensando a Ustica sono i resti di lamiera bianca e rossa del Dc-9”.

Le fotografie in mostra  hanno lo scopo di far riflettere  proprio su questo legame tra la strage e l’isola e  ci interrogano sulle ricadute che l’evento ha provocato nell’immaginario collettivo.

Quello di Lööv è punto di vista importante, necessario e dovuto non solo verso la vita dell’isola, dei suoi paesaggi e di coloro che la abitano, ma anche “per ricordare e onorare le 81 vittime riabilitando Ustica nel suo significato originario di isola”.

Nel lavoro fotografico il passato e il presente concorrono a ri-definire insieme l’essenza dell’isola siciliana. Ritagli di articoli di giornale dell’epoca, foto d’archivio e immagini in bianco e nero convivono con foto a colori che mostrano i luoghi e gli abitanti. “Parlo della geografia dell’isola fatta di paesaggi e persone attraverso le foto a colori senza però voler dimenticare la strage che ripercorro attraverso immagini in bianco e nero, contrassegnate da coordinate perché sono altrove. È un processo di separazione dove nel mostrare la bellezza dell’isola voglio contrapporre e così amplificare la memoria dell’orrore della strage.  Ad affiancare il lavoro di Lööv la consulenza di due esperti in materia: Stefano Malatesta del settore geografico del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’Università di Milano-Bicocca e Arturo Gallia del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre.

La mostra è in esposizione dal 15 al 19 settembre in sala mostre