Il quinto fiume d’Europa per portata d’acqua – si legge nei manuali di geografia – rive abitate da 16 milioni di persone e circondate da un terzo delle industrie e della produzione agricola italiane, così come da oltre la metà dell’ormai invisibile (ben chiuso dentro i capannoni) patrimonio zootecnico nazionale. Una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione e attività economiche. Eppure anche luogo dell’abbandono, della dimenticanza, dell’incuria, dove – scriveva Celati – si può avvertire una desolazione quasi “urbana”. Quest’anno al Festival torneremo sulle rive del Po accompagnati dallo sguardo attento di Arianna Arcara, membro del collettivo fotografico Cesuralab.