
Piccole perle di musica e poesia sul mare
Kalim Kim e Luca Pricone Interpretano alcune arie famose ispirate al mare e al tema che i grandi spazi sanno evocare. La musica e i suoni possono caratterizzare il contesto, tanto che suoni e melodie diventano talora la grammatica capace di segnare gli spazi geografici.
Sul mare sono stati scritti oceani di parole e di musica. Elemento presente in miti, leggende, poesie, romanzi ha finito naturalmente per ispirare anche i compositori fin dai secoli passati ed è difficile trovarne uno che non abbia scritto della musica in qualche modo legata a questo argomento.
Nella musica Barocca e per tutto il XVIII secolo era soprattutto la rievocazione di una tempesta che agita le navi a fornire materiale per mettere in mostra le abilità virtuosistiche dei cantanti castrati allora in voga mentre nei decenni successivi impossibile non citare il Simon Boccanegra di Verdi, ambientanto nella Genova del medioevo quando dominava il Mediterraneo con le altre Repubbliche Marinare e soprattutto il Der Fliegende Hollander (L’olandese volante) di Richard Wagner che si apre con una maestosa sinfonia che rievoca, al solito, una furiosa tempesta cui si mescolano gli urli di una ciurma.
In questa sede però proporremo un genere differente da quello operistico ma molto frequentato dai compositori ossia quello della musica vocale da camera in cui poesia e musica hanno trovato la loro sintesi più straordinaria. Spesso basate su testi di assoluto valore letterario queste brevi romanze da camera erano spesso occasione per i compositori di dare sfogo al loro lirismo più intimo.
Ascolterete un Lied di Schubert su testo di Wolfgang Goethe dal titolo Meerestille (Calma di mare) dove il poeta, e di conseguenza il musicista, rievocano la calma spaventosa che può trasmettere un oceano in quiete; ci sposteremo in Francia per una delicata poesia di Sully Proudhomme (il primo vincitore del Nobel per la Letteratura) su cui il compositore Gabriel Faurè creò uno dei suoi piccoli capolavori, Les Berceaux (Le culle) una raffinata similitudine fra il movimento oscillante appunto di una culla e quello di una nave. Andremo poi in Italia per una traduzione che il Carducci fece di una celebre poesia del tedesco Heine dal titolo Mit schwarzen segeln(Vele nere) messa in musica da Augusto Rotoli.
Chiuderemo infine con una coppia poeta-musicista molto affiatata ossia D’Annunzio – Tosti con la romanza O falce di Luna calante, uno stupendo panorama notturno con il satellite che risplende sulle acque scure.
sabato 18 settembre alle ore 12.00
Foto di Ray Raimundo da Pexels