Una lingua inventata che si prende gioco di barriere e confini. Una lingua inventata, deliberatamente priva di alcun valore semantico, a creare inganni fonetici e assonanze capaci di evocare idiomi reali provenienti dalle latitudini più disparate della geografia umana,
cui corrisponde un linguaggio musicale sospeso e imprevedibile.

Massimo Giuntoli prosegue nel suo percorso di esplorazione del controverso rapporto tra testo e musica, approdando con F.I.T. ad un’alquanto improbabile lingua universale che si prende gioco tanto dei confini tracciati sulla Terra dalla specie più evoluta del nostro pianeta quanto del concetto di “straniero” ancora così profondamente radicato nella società dell’uomo contemporaneo. https://www.massimogiuntoli.com/f-i-t-ita

Al termine della performance Massimo Giuntoli ha presentato il progetto AnyVoice – World Wide People Choir, che affronta in chiave artistico-musicale il tema della presenza di cittadini cosiddetti “stranieri” sul territorio italiano, implicando aspetti quali la libera circolazione di ogni individuo della Terra, l’identità culturale, il multiculturalismo…

L’obiettivo del progetto è di raccogliere contributi vocali da persone provenienti da ogni nazione del mondo e presenti sul territorio italiano, elaborarli in una partitura musicale, e dare così vita a un corposissimo “coro virtuale”, il WORLD WIDE PEOPLE CHOIR.