Anche quest’anno al Festival delle Geografie verranno esposte alcune mostre di notevole significato.
Sono tre mostre che hanno tutte colto lo spirito del tema scelto per la sesta edizione: MONTAGNE questioni di un certo rilievo, e quindi trattano il medesimo argomento, ma si sviluppano con modalità ed approccio completamente diversi tra loro.
La prime delle tre è di un Viaggiatore di professione, Natalino Russo, che negli anni ha camminato in lungo e in largo per i monti del Matese, usando la macchina fotografica come strumento per entrare in contatto con chi da sempre li abita.
Si è lasciato avvolgere dalle storie e dalle immagini, che gli hanno suggerito nuove ispirazioni e nuove partenze.
La scelta scaturisce dall’esigenza di privilegiare il bello per scongiurare le minacce a cui spesso è sottoposto.
Qui la fotografia è un racconto breve, un processo che sintetizza il viaggio dell’autore negli angoli e negli sguardi che gli sono cari.
La seconda mostra ha scelto di non rinchiudersi un una sala mostre, ma ha preferito uno scenario alternativo, diffondendosi negli spazi cittadini all’interno degli esercizi commerciali che hanno accettato di ospitare le opere dei fotografi del Circolo Amici dell’Arte .
La mostra quindi si dipanerà lungo la strada centrale di Villasanta, con un’incursione nel portico d’ingresso di Villa Camperio, offrendo non solo una geografia della bellezza ma anche uno stimolo a proteggere luoghi, persone, culture sempre più minacciate.
Stimolo che dovrebbe incontrare l’attenzione di comunità come la nostra che, con la montagna, hanno un rapporto familiare, quasi intimo: perché vicinissima, perché frequentata fin dall’infanzia, perché presente nei nostri sguardi quotidiani, perché, letteralmente, fonte di vita.
ANATOMIA E DINAMICA DI UN TERRITORIO
La terza ha scelto un percorso ancora diverso. La fotografia come strumento di studio, analisi e documentazione di ciò che sta avvenendo in un territorio montano per effetto delle modifiche necessarie per la realizzazione dei prossimi giochi olimpici invernali.
Un approccio quindi di studio all’interno di un gruppo di lavoro del collettivo Bauer, creato per condividere un’esperienza comune.
Il titolo, Anatomia e dinamica di un territorio, esplicita apertamente l’approccio condiviso per lo svolgimento del lavoro. Anatomia ben sottolinea la volontà di voler approfondire criticamente le tematiche che si svilupperanno, dinamica porta invece ad agire, a mettersi in relazione, a percepire il cambiamento in ciò che normalmente viene considerato fisso e stabile, ovvero il territorio.
Vi aspettiamo in Villa Camperio dal 19 settembre, data nella quale queste mostre saranno aperte al pubblico.