Grande serata evento l’8 settembre al Binario 7 di Monza con l’Anteprima della quinta edizione del Festival delle Geografie di Villasanta.
La serata si preannunciava gustosa ricca e stimolante, grazie alla presenza e all’intervento originale di Dino Gavinelli sul tema delle Vie della Seta, seguito dalla presentazione del libro Il manoscritto incompleto dallo stesso autore, lo scrittore azero Kamal Abdulla, preceduto dalle riflessioni dello storico Franco Cardini.
La serata è stata molto partecipata con la sala del Binario7 stracolma. Presenti anche i sindaci di Monza Paolo Pilotto e di Villasanta Luca Ornago, quest’ultimo accompagnato dall’assessora alla cultura Adele Fagnani.
Presente anche Arianna Bettin, assessora alla cultura dell’amministrazione monzese, che l’ha vista come promotrice principale dell’evento.
Dopo la presentazione iniziale di Lorena Ferrari del comitato scientifico e organizzativo del Festival, Luca Ornago ha portato il saluto della sua amministrazione: “Mi porto un po’ indietro nel tempo, perché è a partire addirittura dal 2012, prima ancora di diventare sindaco, lo sono al 2014, che con un gruppo di amici, che poi sono quelli che hanno progettato il Festival, si è buttata lì un’idea: “Perché non facciamo conoscere Villasanta al di fuori dei nostri confini? Se le diamo visibilità, e lo facciamo con continuità, magari con un Festival, magari delle geografie, l’argomento stesso porterà il nostro paese in giro per il mondo. La cultura e la geografia nella fattispecie, possono essere elemento motore di sviluppo e crescita per la comunità”.
Nel chiudere poi il suo intervento Ornago sottolinea: “Quest’anno abbiamo pensato per la prima volta ad una serata evento di lancio del Festival al di fuori dei confini comunali, dando voce alla ragnatela che ci sta portando a quella Monza che ha accolto la nostra voglia di collaborare, e ha recepito l’importanza di un Festival che con un lavoro sinergico potrà portare molti frutti a tutti noi”.
Arianna Bettin ha voluto poi ricordare la genesi della collaborazione tra i due comuni: “Quando Claudio e Alfio e gli altri del team organizzativo del Festival si sono rivolti a me con quest’idea di portare un’anteprima nel Festival delle geografie di Villasanta a Monza a me si sono illuminati gli occhi. Già dall’anno scorso, noi ci siamo insediati un anno fa, guardavo con appunto la luce negli occhi al Festival delle geografie, da una parte mangiandomi le mani perché è stata un’ottima idea e continua ad esserlo, dall’altra con la voglia di portare alla luce il lavoro che l’amministrazione di Villasanta in questi anni ha fatto. Questa occasione è arrivata. Quest’anno con il Comune di Monza ci mettiamo a fianco, a fianco e non davanti, non dietro, ma al fianco ad una macchina che in questi anni ha dimostrato di lavorare molto bene anche in autonomia e quindi dobbiamo avere la sensibilità di non snaturare un lavoro tanto ben fatto senza intrometterci o intralciare i lavori.”
Dino Gavinelli a questo punto ha introdotto così il suo intervento: “Faremo un lavoro come dire immenso, nel senso che in un’ora dobbiamo parlare di qualche cosa di enorme. Ovviamente parto da questa premessa giocando su delle parole per farvi capire quanto in realtà il tema sia molto complesso: Via della Seta, Vie delle sete al plurale, Nuove vie della Seta, OBOR One belt One road, BRI belt road Initiative. In queste 5 frasi molto diverse tra di loro c’è quello che dovremmo affrontare in un’ora: capite bene che è impossibile!”.
Nonostante l’impossibilità dichiarata, in realtà la conferenza è stata illuminante e di sicuro interesse, come sempre sono gli incontri con il prof. Gavinelli, che è sempre stato ospite illustre in tutte cinque le edizioni del Festival. La conferenza completa con video e galleria fotografica la potete trovare qui.
Dopo l’intervallo e l’aperitivo conviviale, la seconda parte della serata ha avuto avvio con il saluto del sindaco Paolo Pilotto: “Innanzitutto un carissimo saluto e un abbraccio alla città di Villasanta, visto che è la città alla quale dobbiamo questo Festival delle geografie, al quale abbiamo voluto associarci. Del resto con Villasanta noi monzesi abbiamo non un conto aperto, ma rapporti aperti sul piano culturale: Ricordate Abitatori del Tempo? Quelle bellissime serate in cui in 900 andavamo al Manzoni ad ascoltare di filosofia, letteratura, teologia? Lì c’era l’anima di Rosanna Lissoni, villasantese, filosofa e discepola di Severino, che aveva cominciato a riflettere su questa cosa dicendo: beh… poi dai lavoriamo insieme, con questo suo carattere forte. Così Monza e Villasanta hanno cominciato a lavorare insieme, e poi insieme a loro altri paesi finché Abitatori nel Tempo è diventato un’esperienza della Brianza intera. Questo potrebbe essere l’augurio anche per il Festival delle Geografie.”
Franco Cardini poi nel delineare la conferenza oggetto della seconda parte della serata ha spiegato con queste parole la sua attrazione verso Il manoscritto incompleto, scritto da colui che da tempo è anche suo amico, lo scrittore Kamal Abdulla: “Posso dire che il libro di Kamal mi piacque subito, non solo perché me ne aveva parlato un comune amico adesso purtroppo scomparso che era Umberto Eco, ma perché mi richiamava immediatamente altri esempi come Il Manoscritto Trovato a Saragozza, quindi Potocki, ma ci sono degli esempi interessanti proprio nel mio medioevo di manoscritti incompleti, o di manoscritti incompiuti, o di manoscritti che in fondo non esistono, di cui perlomeno non esiste l’originale”
Di seguito la conferenza (che qui trovate in forma completa), si è sviluppata con gli interventi di Kamal Abdulla e di Sandro Teti, che oltre ad essere l’editore del libro presentato, ha anche tradotto i contenuti della serata di Abdulla.
Galleria fotografica a cura di: Agostino Galimberti, Michela Penati e Michele D’Amelio